Sul Sentiero degli Ezzelini: da Castelfranco Veneto a Padova

Sentiero degli Ezzelini

L’itinerario turistico denominato “Sentiero degli Ezzelini” permette di raggiungere la città di Padova dal borgo medioevale di Asolo lungo i torrenti Astego, Muson dei Sassi e Musonello, percorrendo una pista ciclo-pedonale di oltre 60 km, parzialmente sterrata.

Caratteristiche

  • Partenza:  Castelfranco Veneto
  • Arrivo: Padova
  • Tempo di percorrenza:  2 h 7 ‘
  • Lunghezza:  40,47 km
  • Condizioni del percorso:  percorso sterrato mediamente facile
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Itinerario

L’itinerario turistico denominato “Sentiero degli Ezzelini” permette di raggiungere la città di Padova dal borgo mediale di Asolo lungo i torrenti Astego, Muson dei Sassi e Musonello, percorrendo una pista ciclo-pedonale di oltre 60 km, parzialmente sterrata.

Lungo questo percorso si possono ammirare i paesaggi naturali della Pianura Padana intervallati da importanti cittadine storiche e culturali come Asolo, Castello di Godego, Castelfranco Veneto e Camposampiero.

In questa sezione prenderemo in considerazione il tratto che da Castelfranco Veneto, la città natale di Giorgione, giunge fino a Padova.
Il punto di partenza del nostro itinerario sarà il parcheggio gratuito Ex Foro Boario nei pressi dello stadio Giorgione. Da qui passando dietro al deposito degli autobus attraverso una stradina ciclopedonale si inizia il percorso lungo il torrente Muson.
Qui si incontra subito uno stretto sottopassaggio pedonale che ci permette di oltrepassare la ferrovia e iniziare a pedalare. Proseguiamo lungo l’argine destro fra campi, pioppetti e prati fino a raggiungere la località di Loreggia per visitare la bella chiesa parrocchiale con dipinti di scuola di Jacopo da Bassano, e la villa Wollemborg con preziose decorazioni in stile liberty e ampio giardino romantico.
Dopo qualche km raggiungiamo il centro di Camposampiero nel territorio della Valle Agredo un tempo conteso tra i “da Camposampiero” e “i da Romano” i cui segni si ritrovano ancora oggi nella toponomastica dei luoghi, nei resti di antiche vestigia militari o religiose e nelle storie e leggende che rendono questi luoghi
affascinanti. Camposampiero è inoltre il luogo dove le vicende dei condottieri si intrecciano con quelle di Sant’Antonio.

Alle porte di Camposampiero un bel ponte ciclabile segna l’incrocio tra la ciclovia Asolo-Padova e l’ex ferrovia Treviso-Ostiglia; prendendo quest’ultima si entra in paese per visitare i luoghi antoniani: dalla Cella della Visione al Santuario del Noce con i meravigliosi affreschi scuola padovana del ‘500, luoghi di fede e di arte custoditi ancora oggi dai frati Francescani Conventuali. A poca distanza, nella piazza si erge la torre medievale a protezione del castello dei “da Camposampiero” oggi sede del municipio. Durante la dominazione veneziana le difese militari furono demolite, il paese divenne un centro agricolo e commerciale e si diffusero le ville venete, una delle quali, Villa Querini,è sede dell’ufficio turistico.
Da questo punto si riprende l’argine del fiume Muson in direzione Padova e ripercorriamo così l’ultimo viaggio compiuto dal Santo nella notte tra il 12 e 13 giugno del 1231. Il paesaggio conserva una significativa particolarità. Il fiume scende rettilineo tra appezzamenti regolari, chiusi da siepi e circondati da una viabilità capillare. Si tratta della Centuriazione Romana, il segno più evidente della dominazione romana di circa 2000 anni fa, che interessa soprattutto i comuni di Borgoricco, Villanova di Camposampiero e Massanzago, la cui storia è raccontata attraverso numerosi reperti all’interno del Museo della Centuriazione di Borgoricco.
In località Torre dei Burri un ponte canale consente al torrente Muson di oltrepassare il fiume Tergola senza mescolare le acque. Dieci chilometri più a valle il torrente confluisce nel Brenta e il percorso diventa urbano seguendo la segnaletica ciclabile fino al Santuario di Sant’Antonino all’Arcella con all’interno l’originale cella del Transito, luogo della morte del Santo.
Oltrepassata la stazione ferroviaria si pedala lungo le piste ciclabili del centro storico tra palazzi porticati di Padova fino alla Basilica del Santo, scrigno di opere d’arte dal forte significato religioso e meta finale del viaggio in bicicletta.
Per il ritorno a Castelfranco si consiglia il treno che vi riporterà al punto di origine in poco più di mezz’ora.

Castelfranco Veneto ha un piccolo centro storico circondato da alte mura  realizzate tra il 1195 e il 1199 dal Comune di Treviso, che sentì la necessità di difendere il confine dalle città rivali di Padova e Vicenza. La città deve il suo nome a questa fortezza, il Castello Franco, perché fu esente da imposte per i suoi primi abitanti.

Fuori dalle mura, la scenografica piazza Giorgione, già del Mercato, è coronata da una schiera di case e palazzi che si prolunga lungo tutto il Corso XXIX Aprile.

Villa Revedin-Bolasco eretta in stile neo-rinascimentale tra il 1852 e il 1865 su progetto dell’architetto Giambattista Meduna, circondato da uno dei giardini romantici, o all’inglese, più importanti del Veneto.

Territorio di incontri, di terre e acque, di esperienze autentiche a contatto con la natura.

Il nome Valle Agredo, risale all’antichità, quando fu citato per la prima volta in un documento del 926 rilasciato dal Re d’Italia Ugo di Provenza.

Questo termine indicava il tratto finale di uno strategico collegamento tra la Valsugana e la laguna veneta, il cui cuore oggi è costituito dai comuni di Borgoricco, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Trebaseleghe, Villa del Conte e Villanova di Camposampiero.

Dalle sfarzose ville venete all’antico Graticolato Romano, dal fascino degli orizzonti naturalistici

alle eccellenze enogastronomiche, il territorio di Valle Agredo offre scorci paesaggistici e

splendori artistici, lasciando assaporare uno stile di vita autentico, grazie a percorsi naturalistici

che si snodano nel territorio da vivere a piedi o in bici: una “metropolitana del benessere”

per vivere esperienze uniche in un contesto che consente di rallentare, di fermarsi.

Impossibile condensare in uno spazio così ristretto informazioni turistiche su una città con così tanto da vedere. 

Il Santo, il Prato e l’Università più famosa d’Italia.

Un viaggio tra passato e presente, tra storia millenaria, tradizioni e arte.

Padova è una città ricca di bellezze, come il Palazzo della Ragione e la Loggia dei Carraresi, testimonianze dell’antico splendore della Signoria dei Carraresi; la Cappella degli Scrovegni con il prezioso ciclo degli affreschi del Giotto; le sculture di Donatello o le più moderne linee del monumento di Libeskind.

E’ un percorso unico al mondo che permette di scoprire la magnificenza degli antichi palazzi con gli affreschi del Trecento, per i quali la città è candidata al riconoscimento come bene patrimonio dell’umanità UNESCO con il progetto Padova Urbs Picta.

Un itinerario che si sviluppa tra la spiritualità che si respira nelle Chiese, come la Basilica di S. Antonio, l’Abbazia di S. Giustina e il Duomo, l’imponenza di Prato della Valle e tra i millenari portici del centro. Padova è anche la città della scienza con l’antica sede universitaria del Palazzo del Bo e i viali del primo Orto Botanico universitario d’Europa, iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il presente è invece creativo e dinamico e si vive quotidianamente nei vivaci mercati cittadini di Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, all’interno di raffinati ristoranti, nelle vecchie osterie, tra i tavoli dei bar storici come il Caffè Pedrocchi o nei locali alla moda dove si vive il rito dell’aperitivo.

Ecco allora il Link al sito :

Turismo Padova e Provincia