Riviera del Brenta

Un viaggio tra Padova e Mestre

Ecco un altro itinerario cicloturismo Vento: La Riviera del Brenta, posta tra Padova e Venezia e bagnata dal Naviglio del Brenta, è conosciuta nel mondo per ville, arte, cultura, giardini, paesaggi fluviali, enogastronomia, artigianato e moda. È un territorio la cui fama si lega alla civiltà della villa veneta, e, al tempo stesso, un itinerario fluviale che collega, oggi come otto secoli fa, Venezia all’entroterra rurale.

Caratteristiche

  • Partenza:  Padova
  • Arrivo:  Mestre
  • Tempo di percorrenza:  3 ore
  • Lunghezza:  34 km (circa)
  • Condizioni del percorso:  percorso facile e pianeggiante (i tratti promiscui tra Strà, Dolo e Malcontenta, pur a traffico locale sono comunque pericolosi)

Percorsi Bici Veneto: ecco l'itinerario della Riviera del Brenta

Punto di partenza del nostro itinerario cicloturistico è la stazione ferroviaria di Padova. Da qui si raggiungono in breve il canale Piovego, le antiche mura veneziane e la monumentale Porta Portello, antico porto fluviale e ideale punto di partenza della ciclovia. Il canale Piovego sfocia nel Fiume Brenta alle porte di Stra, dove un manufatto idraulico regola il flusso delle acque: una parte scende verso Chioggia e una parte prosegue placida nel Naviglio del Brenta verso Venezia.
Tra le curve sinuose del fiume si affacciano le numerose ville venete che hanno anticipato lo sviluppo dei centri rivieraschi di Stra, Fiesso D’Artico, Dolo, Mira. La bellezza dell’architettura veneziana si coglie non solo nei numerosi edifici nobili ma anche nei giardini storici e nelle dimore rustiche che, pur avendo perso l’originale funzionalità produttiva, conservano tuttora i dettagli aulici dei palazzi veneziani: la varietà dei comignoli, i cornicioni elaborati e i portici delle barchesse. Con la bicicletta si percorre lo stesso percorso celebrato dai viaggiatori nei secoli e si ammira villa Pisani a Stra, il centro di Dolo con lo squero e i molini ritratti anche da Canaletto, villa Widmann a Mira e villa Foscari, detta “la Malcontenta” , vertice dell’architettura palladiana. Il corso d’acqua oggi è solcato da imbarcazioni turistiche mentre un tempo erano numerose le barche commerciali e quelle tradizionali in legno come la gondola e il burchiello,
un’esclusiva barca con un’elegante cabina finemente decorata. Raggiunto il centro storico di Oriago si può scegliere se seguire il corso del fiume fino alle foci per godere del paesaggio di laguna, oppure raggiungere la stazione ferroviaria di Mestre e prendere il treno per Padova.

Riviera del Brenta in Bici: cosa c'è da vedere

Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta.

È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d’arte e arredi del Settecento e dell’Ottocento.

Venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno sono visibili opere di Giambattista Tiepolo, Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani.

La sua monumentalità ha fatto sì che fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di Stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte che nel 1807 la acquistò dalla famiglia Pisani.

Nel 1814 la villa diventò proprietà degli Asburgo e nel corso degli anni ospitò molta dell’aristocrazia europea, da Carlo IV di Spagna allo zar Alessandro I a Ferdinando II di Borbone, re di Napoli. Nel 1866, anno dell’annessione del Veneto al regno d’Italia, villa Pisani divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, museo. Nel 1934 ospitò il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler.

Il complesso edilizio della villa, assieme alla barchessa e all’oratorio, fu costruito agli inizi del ‘700 dagli Serriman, nobili di origine persiana dediti al commercio. Subito dopo la metà del Settecento la villa passò ai Widmann, i quali provvidero all’ammodernamento della casa padronale. Questa fu ampliata e ristrutturata secondo il gusto rococò francese, all’interno venne ricavata una importante sala delle feste.

La sala delle feste si mostra con notevole ricchezza decorativa che ha pochi eguali lungo tutto il percorso del Brenta. La sala si eleva per due piani del fabbricato e sulle pareti corre attorno un balattoio protetto da una bella ringhiera. Il ciclo pittorico è attribuito a Giuseppe Angeli e Girolamo Mengozzi Colonna. Il primo, allievo del Piazzetta, il secondo noto come il maggior quadraturista del tempo, aiuto del Tiepolo.

Degno di nota è anche il suo giardino ricco di piante, cespugli e fiori. Contro il verde dei pini si stagliano numerose statue in pietra tenera.

Villa Foscari La Malcontenta fu costruita su progetto dell’architetto Andrea Palladio nel 1558 per due fratelli, Alvise e Nicolò Foscari, discendenti del celebre doge, Francesco Foscari, che nella prima metà del Quattrocento estese ampiamente nella terraferma il dominio veneziano. Questa costruzione è considerata una delle opere più geniali del grande architetto. Ammirando l’edificio è possibile notare il perfetto equilibrio e l’armonia fra l’architettura e il paesaggio circostante. Un perfetto biglietto da visita del grande architetto vicentino ai veneziani.

Attualmente il complesso è costituito dalla villa, dalla barchessa e da un caseggiato annesso.

La struttura è costituita da un salone centrale a crociera, circondato da quattro sale e coperto da soffitti a volte. La facciata sul lato anteriore è caratterizzata da un’imponente loggia con colonne di ordine ionico. Si differenzia dalle altre opere del Palladio per la sua altezza, il Vasari precisava infatti che, “è alzata da terra 11 piedi”, a differenza delle altre alte solamente 5 piedi.