Ciclabile da Assisi a Spoleto

Dalla città di Francesco a quella del Festival dei Due Mondi, un itinerario da percorrere in due facili tappe, per non perdere nulla dei borghi e delle splendide campagne umbre

Caratteristiche

1^ Tappa:

ASSISI – BEVAGNA
Distanza
: 22,5 km | Dislivello: +150m; -170m| Difficoltà: facile | Fondo: asfalto 22,1 km (98%) sterrato 0,4 km (2%)| Bici consigliata: ibrida, mtb | Da vedere in zona: Assisi, Santa Maria degli Angeli, Santuario di Rivotorto, Cannara, Pian d’Arca, Bevagna.

2^ Tappa

BEVAGNA – SPOLETO
Distanza
: 28,7 km | Dislivello: +80m; -20m | Difficoltà: facile | Fondo: asfalto 28,7 km (100%)| Bici consigliata: strada, ibrida, mtb | Da vedere in zona: Bevagna, Montefalco, Trevi, Fonti del Clitunno, Pissignano, Castello di San Giacomo, Spoleto

Ciclabile Assisi - Spoleto: la mappa

Ciclabile Assisi - Spoleto: la mappa della prima 1^ tappa

Ciclabile Assisi - Spoleto: l'itinerario

La prima tappa di questa via verde conduce dal cuore di Assisi Bevagna, incantevole borgo situato nella valle Umbra.

Anche se attraversa zone piuttosto antropizzate, si sviluppa su strade a bassissimo traffico, che rendono piacevole la pedalata e vi permetteranno di godere delle bellezze della campagna umbra e dei luoghi francescani in tutta tranquillità. Il percorso è interamente segnalato, quindi è facile seguirlo senza rischio di sbagliare strada.

La tappa non presenta difficoltà altimetriche, per cui può essere percorsa da cicloturisti di ogni livello, anche da famiglie con bambini; un po’ di attenzione va prestata solo in corrispondenza delle intersezioni. Quasi interamente su asfalto, presenta alcune discontinuità, buche e gibbosità, per cui non è adatta ai modelli da strada ma è perfetta per qualsiasi altro tipo di bici.

Questo piacevole percorso vi offre l’occasione per scoprire in modo diverso e da nuovi punti di vista la valle Umbra, procedendo con tutta calma e gustandovi l’atmosfera di Assisi, dalla Chiesa di San Niccolò al Santuario di Rivotorto, al Cimitero di Guerra Inglese, a Santa Maria degli Angeli, la sponda del fiume Topino, il centro di Cannara fino a Bevagna.
Se siete ben allenati, potete ripartire e arrivare Spoleto in un solo giorno, percorrendo in totale circa 50 chilometri quasi completamente pianeggianti, oppure potete allungare di qualche chilometro e raggiungere il borgo di Montefalco.

La seconda tappa riparte da Bevagna – aggirando la città lungo le antiche mura o entrando nel borgo per passare dalla splendida piazza Filippo Silvestri – e si sviluppa completamente sulla pista ciclabile asfaltata che costeggia l’argine dei fiumi Teverone e Maroggia.

L’itinerario, sempre ben segnalato, è completamente pianeggiante e non presenta alcuna difficoltà altimetrica, quindi è un’ottima occasione per avvicinarsi alle due ruote anche per i neofiti o per le famiglie con bambini che vogliono scoprire l’Umbria in modo slow. 

Il percorso infatti scorre lento lungo la valle Umbra, offrendo in pochi chilometri scorci paesaggistici imperdibili sui borghi di pendio dei Monti Serano e Brunette (Trevi, Pigge, Campello sul Clitunno) e sui Colli Martani, dominati dalla sagoma di Montefalco. Alcuni di questi sono facilmente raggiungibili con brevi deviazioni, su strade anche trafficate – in particolare percorrendo la SS3-Flaminia prestate molta attenzione.

In pochi chilometri pianeggianti potrete raggiungere anche Bovara con la sua Abbazia di San Pietro del XII sec. e l’Olivo di Sant’Emiliano, uno degli alberi più antichi dell’Umbria, il borgo medievale di Pissignano, il Tempio del Clitunno e le Fonti del Clitunno, luogo ideale per riposarvi e godere la tranquillità del posto, il castello di San Giacomo che merita una visita.

L’itinerario si conclude appena fuori Spoleto, al bici grill del Terminal. Da qui, tramite un raccordo su viabilità ordinaria, potete raggiungere il centro di Spoleto o l’innesto dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia.
Chi invece vuole fare rientro ad Assisi può sfruttare la linea degli autobus, pagando un biglietto extra per caricare la bici, o il treno sulla linea Spoleto-Assisi verificando in anticipo se è previsto il trasporto bici in carrozza.

Da vedere lungo la Ciclabile Assisi Spoleto

Situata nella parte centro-orientale dell’Umbria, Assisi è adagiata sulle pendici del Monte Subasio e domina la pianura solcata dai fiumi Topino e Chiascio, affluenti del Tevere. La città, che ha dato i natali a san Francesco e santa Chiara, si è imposta all’attenzione mondiale come centro universale del messaggio francescano di pace e fratellanza.

Costruita con la tipica “pietra rosata” del Subasio, Assisi vive e fa vivere a tutti i visitatori l’atmosfera di profonda spiritualità dei luoghi che la storia e la fede dei suoi Santi rendono unici nel mondo.

Assisi, ha una storia millenaria con importanti testimonianze romane, medievali e rinascimentali. Il suo centro storico e la quasi totalità del territorio comunale, sono stati dichiarati nel 2000 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Tra i numerosi monumenti che rendono Assisi una delle mete turistiche artisticamente più ricche, spiccano la basilica di San Francesco, con la tomba del Santo e i capolavori di alcuni tra i maggiori artisti di tutti i tempi quali Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini, la basilica di Santa Chiara e la romanica cattedrale di San Rufino.

Sulla piazza del Comune si trovano il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica e il cosiddetto tempio di Minerva, l’edificio romano più conservato dell’intera regione, realizzato tra il 40 e 30 a.C.

Appena fuori le mura, a dominare la città c’è la superba rocca Maggiore, ricostruita nel 1367 dal Cardinale Albornoz su una precedente struttura (1174) di un antico castello feudale.

Nelle immediate vicinanze sono visitabili i luoghi legati alla vita di San Francesco come l’eremo delle Carceri, immerso in un fitto bosco sulle pendici del Subasio, il convento di San Damiano, l’imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, la piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226.

La chiesa di Santa Maria di Rivotorto sorge a pochi chilometri da Santa Maria degli Angeli, e fu eretta, in forme dal rimando neo-gotico dopo il terremoto del 1854 sul posto di un edificio precedente costruito per proteggere il tugurio francescano che è custodito all’interno della chiesa. Si tratta dei resti del luogo in cui, secondo la tradizione, si rifugiava il Santo con i suoi compagni per pregare e meditare.

L’interno della chiesa è un ambiente costituito da tre navate, divise da colonne poligonali. Vi è il tugurio di somma umilitate, sul posto del ricovero dove il santo si rifugiò con Bernardo da Quintavalle e Pietro di Catanio. È formato da tre piccoli vani, di cui il centrale è adibito a cappella, con una mensa d’altare quattrocentesca su cippo ottagonale. Nella chiesa, in controfacciata, S. Michele Arcangelo di Domenico Mattei e, alle pareti, quadri di Cesare Sermei allusivi a fatti francescani.

A Cannara sono molto interessanti la chiesa di San Biagio, esempio di tardo romanico umbro, la chiesa di S. Matteo (XIV), con all’interno un trittico dell’Alunno e la statua ligneadell’Addolorata, e la Chiesa di San Sebastiano, sede della Pinacoteca.

Bevagna è un antico centro che mantiene ancora intatta la sua struttura medioevale e conserva anche numerose testimonianze di epoca romana, grazie alle quali è entrata a far parte del club de “I Borghi più Belli d’Italia”.  Meritano una visita la splendida piazza Silvestri, il palazzo dei Consoli (1270), le chiese romaniche di San Silvestro e San Michele, entrambe della fine del XII secolo, la chiesa di San Domenico e Giacomo (1291). Sul luogo più alto della città sorge la chiesa di San Francesco (fine XIII secolo): accanto all’altare la pietra su cui poggiò San Francesco per predicare agli uccelli a Pian d’Arca.

Da Bevagna è possibile collegarsi alle Strade del Vino: quella del Sagrantino che si inerpica a Montefalco o quella del Cantico che tocca, tra gli altri, i Comuni di Cannara e Assisi.

Montefalco racchiude un ricco patrimonio d’arte che ne fa un punto di riferimento essenziale per la conoscenza della pittura umbra, a cominciare dalla chiesa di San Francesco, oggi Museo, costruita dai frati minori conventuali tra il 1335 ed il 1338. Il museo si articola in tre spazi espositivi: l’ex chiesa, nota in tutto il mondo per il ciclo di affreschi realizzati dal 1450 al 1452 da Benozzo Gozzoli raffigurante le Storie della vita di San Francesco, dove si conservano una Natività del Perugino (inizio XVI secolo), e affreschi di scuola umbra, la Pinacoteca, con opere di Francesco Melanzio, Antoniazzo Romano e dipinti di scuola umbra dal ‘300 al ‘700, e la cripta, con reperti archeologici, altre sculture e frammenti di varie epoche.

Compatta la cerchia delle sue mura, la cinta Duecentesca, restaurata nel XIV secolo con interventi di Lorenzo Maitani e ancora oggi ben conservata. Il tessuto medievale del borgo è dominato dalla mole della chiesa di Sant’Agostino, costruita insieme al convento nella seconda metà del XIII secolo sopra un piccolo edificio intitolato a San Giovanni Battista con all’interno affreschi della scuola di Ambrogio Lorenzetti e Bartolomeo Caporali. In piazza del Comune si trova il palazzo Comunale, costruito nel 1270, poi arricchito della loggia e dagli interventi ottocenteschi sulla facciata, la piccola chiesa di Santa Maria de Platea, tra gli edifici più antichi, utilizzata come prima sede delle riunioni pubbliche comunali

Immersa tra gli ulivi, Trevi conserva testimonianze romane, come le poderose mura (I secolo a.C.) che cingono il centro abitato, e medievali come Porta del Bruscito, Porta del Cieco, Porta San Fabiano e l’Arco del Mostaccio. Dalle mura ci si affaccia direttamente sugli oliveti: la passeggiata è un magnifico viale alberato lungo 800 metri, pianeggiante, con suggestiva visione panoramica della valle sottostante.

Tra gli edifici religiosi più interessanti c’è la chiesa di Sant’Emiliano (XIII secolo), con all’interno l’Altare del Sacramento di Rocco da Vicenza (1522) e affreschi cinquecenteschi attribuiti a maestranze locali.

Nel duecentesco Complesso Museale di San Francesco, con annessa chiesa, ricostruito e decorato nella prima metà del XVII secolo, assieme al Museo della Civiltà dell’ulivo, ha sede la Raccolta d’arte di San Francesco. Il museo, che comprende nel suo percorso anche la chiesa di San Francesco, si articola in due distinte sezioni, quella storico-artistica (pinacoteca) e quella archeologica.

Interessanti i palazzi riccamente decorati come il Collegio Etiopico Pontificio (XVI secolo) affrescato da Federico Zuccari, ma anche Casa Petrucci (‘500), Palazzo Valenti (‘500), Palazzo della Prepositura Valenti (metà del ‘600), e il rinascimentale Palazzo Lucarini, sede del Palazzo Lucarini Contemporary, un centro per la produzione e promozione dell’arte contemporanea nelle sue molteplici manifestazioni.

Sono formate da sorgenti sotterranee che fuoriescono da fessurazioni della roccia attraverso numerose polle, individuabili, a tratti, nel fondo del laghetto. Lo specchio d’acqua, dai colori intensi e cangianti, è ricco di numerose specie vegetali (fanerogame, coda di cavallo, muschio, nasturzio acquatico…) che creano un aspetto lussureggiante e di rara suggestione; una fitta vegetazione, in particolare salici piangenti e pioppi, circonda le rive. Per la loro rara bellezza, furono fonte di ispirazione, fin dall’antichità, per pittori, poeti e scrittori, tra i quali Properzio, Plinio, Virgilio, Byron e Carducci.

Il castello di Pissignano, a pianta triangolare, deve il nome al temine latino Pissinianum, cioè luogo della piscina, che era posta nei pressi  del Tempietto sul Clitunno, accanto alle famose Fonti del Clitunno. Fu edificato nei secoli XI e XII, quando una comunità benedettina decise di cingere con mura il piccolo nucleo abitativo della zona. La sua forma rispecchia la tipologia dei castelli nati sui pendii delle colline, con la torre di vertice alta e slanciata, sotto la quale se ne trova un’altra a pianta pentagonale, utilizzata in passato come campanile della parrocchiale.

Le case sono disposte a terrazzi degradanti e ancora mantengono l’impronta medioevale, tra queste, interessanti, sono i resti di un palazzetto che era l’abitazione dei signori feudali.

Sappiamo che nel luglio del 1155 ospitò Federico Barbarossa, poi nei secoli successivi divenne proprietà di diverse personalità storiche importanti, e ognuno di loro contribuì al suo rafforzamento difensivo. Purtroppo nel Giugno del 1799 il castello fu devastato dalle truppe francesi, che saccheggiarono l’intera comunità, portando via anche tutto ciò che c’era all’interno della chiesa di San Sebastiano. Recentemente è stato restaurato e adibito a centro residenziale, all’interno si tengono annualmente convegni internazionali.

Spoleto è tra le più affascinanti città d’arte dell’Umbria. Più di 2000 anni di arte, cultura ed eventi internazionali la rendono un luogo di bellezze uniche.

Il centro storico, accanto a evidenti influssi di epoca romana, mantiene intatta la struttura di epoca medievale. Alle più antiche origini di Spoleto appartengono l’Arco di Druso e Germanico, arco romano che introduceva al foro (sito attuale di piazza del Mercato), presso la chiesa romanica di Sant’Ansano, il teatro romano, la basilica di San Salvatore, un interessante monumento di origini paleocristiane (IV-V secolo), patrimonio mondiale dell’UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.). A poca distanza dalla duecentesca chiesa di San Gregorio Maggiore, caratterizzata dalla suggestiva zona absidale e dal presbiterio rialzato, si trovano il ponte Romano (o Ponte Sanguinario) a tre arcate in blocchi di travertino e l’Anfiteatro del II sec. d.C.

Il maggiore monumento cittadino è il Duomo. Eretto in forme romaniche nel XII secolo, ha subito interventi successivi con l’aggiunta di un portico di stile rinascimentale, sulla facciata è ornato da un grande mosaico bizantineggiante (1207): all’interno conserva un affresco con Madonna e Santi del Pinturicchio, il busto in bronzo di Urbano VIII del Bernini e uno straordinario ciclo di affreschi di Filippo Lippi. Del XII secolo la chiesa di Sant’Eufemia, interessante edificio romanico la cui zona absidale guarda la scalinata che porta a piazza Duomo, la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e l’abbazia di San Ponziano, mentre del XIII secolo sono la chiesa di San Domenico, la chiesa di San Nicolò e il palazzo Comunale.

Di grande interesse la chiesa di San Paolo inter vineas (X secolo), con un importante ciclo di affreschi del 1200, e la chiesa di San Pietro, le cui origini risalgono al V secolo, con una splendida facciata romanica scolpita con straordinari bassorilievi.

Dallo spazio antistante San Pietro, si gode un’ampia vista che abbraccia tutta Spoleto fino al possente ponte delle Torri alto 80 metri, con funzioni di acquedotto costruito sul finire del ‘300, che collega la Rocca albornoziana (oggi sede del Museo nazionale del Ducato di Spoleto), alle pendici del monte che domina la cittadina.

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