Modena Denzano
Alla scoperta dell’antico Borgo di Denzano
In sintesi...
Questo giro in E-BIKE, pensato per ciclisti esperti, è proposto da Mauro Vandini, accompagnatore di E-BIKE e MTB per la provincia di Modena. Per affrontare il percorso è richiesto un buon allenamento. In alcune parti del Tour potrebbe essere necessario mettere il piede a terra e spingere la bici.
Caratteristiche
- Partenza: Negozio E-BIKE TRAVEL MODENA
- Tappa intermedia: Antico Borgo di Denzano
- Arrivo: Negozio E-BIKE TRAVEL MODENA
- Tempo di percorrenza: 3h 30′
- Lunghezza: 85 km
- Dislivello: 770 MT
- Percorso: difficile
Per informazioni sul Tour Guidato contatta:
Mauro Vandini:
Telefono: 3472151794
Mail: mvandini@hotmail.it
Visita il sito di Ebike Travel Modena per il noleggio
Descrizione del tragitto
Partenza dal Negozio E-BIKE TRAVEL di Modena Via Divisioni Acqui, percorrendo la pista ciclabile Modena Vignola per circa 27 km si arriva a Marano sul Panaro situato in territorio collinaresulla sponda sinistra del fiume Panaro, è conosciuto per la produzione della ciliegia e per specialità culinarie, quali le crescentine, gnocco fritto e borlenghi; è noto per le molteplici attività di pollicoltura.
Da qui si prosegue per circa 15 km su Rio Faellano che attraversa l’omonima VALLE famosa per i suoi tipici paesaggi a calanchi oltre alla possibilità di osservare diversi aspetti geologici, varie specie di rapaci e tutte le specie faunistiche legate agli ambienti di prateria collinare.
Dopo alcune salite con pendenze di oltre il 13% si arriva all’Antico Borgo di Denzano in cui è presente la chiesa costruita ai tempi del Duomo di Modena da un seguace del Lanfranco.
Degna di nota è la locanda di Denzano dove si possono assaggiare i sapori di una volta piena di sapori genuini.
Rientro verso Marano sul Panaro percorrendo via Giovanni XXIII da cui si puo’ ammirare un paesaggio collinare tipico di questi luoghi, che porta al suggestivo Borgo di Castelvetro di Modenasituato nella parte centrale della provincia, sulle colline preappenniche, è noto anche per i suoi lambrusco Grasparossa di Castelvetro rosso e rosato.
Da qui il rientro a Modena percorrendo di nuovo la pista ciclabile Modena Vignola.
Da vedere
Per la sua caratteristica di essere l’ultimo Comune della pianura ed il primo della montagna, Marano sul Panaro è stato definito “la porta dell’Appennino”.
Questa collocazione privilegiata ha permesso al paese di raggiungere i livelli di sviluppo economico e sociale propri della pianura e di conservare al contempo le bellezze naturali e l’economia rurale tipiche delle zone collinari non lontano da Modena.
La conoscenza, la tutela e la fruizione dell’ambiente naturale sono da tempo una priorità del luogo, che nel corso degli anni ha creato un’offerta turistica di indubbio interesse con il Museo Civico di Ecologia e Storia Naturale, il Museo delle Energie, il Parco Faunistico di Festà, il Parco delle Cince a Casona.
Grande eccellenza del territorio sono i prodotti tipici tra cui il Parmigiano Reggiano, l’Aceto Balsamico tradizionale, i tortellini di Marano, le crescentine, lo gnocco, i borlenghi, che si possono acquistare nelle numerose rivendite o degustare nei ristoranti del luogo.
Sopra un poggio ricoperto di ginestre, si trova Denzano. In tempi remoti fu sede di un Castello di cui, purtroppo, rimane solo una torre quadrata che risale all’anno 1000. La torre è alta circa 15 metri ed è costruita con materiale misto proveniente dalle risorse del luogo, ricco di depositi di argilla. Il territorio, infatti, può riservare sorprese per gli appassionati di mineralogia: sui due versanti della collina emergono anche cristalli di gesso dalla conformazione quasi perfetta.
All’interno del Castello era presente fin dal Medioevo una Chiesa Parrocchiale dedicata all’Assunta. Della costruzione originaria resta solo l’abside, risalente al XII secolo e costruita a immagine del famoso prototipo del Duomo di Modena: una preziosa testimonianza di Romanico in Appennino. Si pensa addirittura che, presso il cantiere, abbia lavorato un allievo della scuola di Lanfranco, architetto della cattedrale modenese.
L’interno della chiesa è stato ricostruito all’inizio del ‘600. Qui restano ancora un pregevole fonte battesimale in arenaria risalente al ‘500, un prezioso organo del ‘700 e i paliotti in scagliola degli altari.